Pavimento radiante: come avviene la diffusione del calore

Negli ultimi anni, sempre più persone decidono di installare all’interno delle loro case un pavimento radiante. Si tratta infatti di una tecnologia che aumenta notevolmente il confort abitativo e che presenta numerosi vantaggi anche dal punto di vista energetico. Vediamo nel dettaglio come funziona un pavimento radiante e quali sono i vantaggi che apporta.

Come funziona il riscaldamento radiante a pavimento

Il riscaldamento radiante a pavimento può essere realizzato mediante un impianto chiuso ad acqua oppure con un impianto elettrico alimentato da una serie di resistenze. Il sistema di riscaldamento è composto da tubazioni inserite nel pavimento, a una certa profondità dalla superficie calpestabile, e posate sopra uno strato di pannelli radianti, che permettono appunto di irradiare il calore in maniera uniforme. L’impianto di riscaldamento idrico è inoltre alimentato da una caldaia tradizionale o da una pompa di calore, ma può essere collegato e messo in funzione anche dai più innovativi sistemi di produzione di energia rinnovabile, quali impianti fotovoltaici o solari termici. Come abbiamo detto, il riscaldamento radiante a pavimento permette di distribuire il calore generato in maniera uniforme e omogenea all’interno di tutte le stanze dell’immobile, senza creare nessuna zona più fredda, a differenza invece dei classici sistemi di riscaldamento, come i termosifoni, che tendono a concentrare il calore nel punto in cui l’apparecchio è stato installato.

I vantaggi di un impianto radiante a pavimento

Il primo vantaggio assicurato dall’installazione di un impianto radiante a pavimento riguarda senza dubbio il confort abitativo: l’ambiente di casa diventa più confortevole perché la temperatura è omogenea in tutta l’abitazione e la qualità dell’aria è nettamente superiore rispetto a quella prodotta ad esempio dai termosifoni, con un livello di umidità ottimale. L’installazione di un impianto radiante a pavimento produce anche vantaggi da un punto di vista energetico: questi sistemi infatti entrano in azione a temperature basse,  già a partire da 30/40 gradi, a differenza degli impianti di riscaldamento tradizionali che necessitano di temperature di circa 70 gradi. Viene da sé quindi il vantaggio da un punto di vista economico: si stima infatti che nell’arco di un anno il risparmio energetico si aggiri al 25%.

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